Thursday 12 July 2012

Weissmiess, traversata - corso alpinismo ISM

Dopo il Pigne de La Lè la seconda uscita del corso di alpinismo con ISM prevede la traversata del Weissmiess. Invece di salire e scendere per la via normale si sale dalla cresta S e si scende per la via normale. 
   Punto di partenza per la gita è l'Almagellerhütte che, devo proprio dirlo, è uno dei rifugi piu' belli in cui sia stato finora. La salita al rifugio si fa partendo da Saas Almagell. Il sentiero è all'inizio una specie di via ferrata. Dico specie perché in realtà è molto piu' facile di una ferrata, ma allo stesso tempo piu' interessante di un comune sentiero di montagna. Questo tratto "interessante" di sentiero non dura molto e poi si ritorna su un normalissimo sentiero. Circa a metà strada, o forse un po' prima, si arriva ad Almageller Alp. Un ristorante/rifugio dove è molto piacevole fermarsi per bere qualcosa di fresco. Uno curiosità...se avete tempo per fermarvi e vi piace arrampicare non potrete non notare un enorme boulder poco lontano dal rifugio (nella direzione del sentiero). Ho chiesto scherzando alla guida se lo potessimo scalare e ha detto che non c'era tempo, ma pare che quel boulder è riportato su diverse guide di arrampicata della zona. I panorami sono tipici vallesani e sempre molto belli. Dopo qualche ora (non ricordo di preciso quante) si arriva al rifugio.



La location (certe parole ormai mi vengono solo in inglese) del rifugio è davvero bella e i panorami sui principali 4000 della Svizzera non mancano. Purtroppo noi abbiamo trovato brutto tempo e quindi le nuvole non hanno permesso di vedere granché. 
 

La sera al rifugio trascorre tranquilla, con qualche ripasso di nodi, navigazione con bussola e qualche parolina sugli effetti della mancanza di ossigeno a certe altitudini. Per molti del gruppo è infatti la prima volta oltre i 4000 metri, e quindi c'è un po' di preoccupazione su come sarà.
   Sveglia presto (come piace a me e come dovrebbe sempre essere) e partenza in notturna. Con la frontale si arriva fino al Zwischenbergenpass da dove si ammira l'alba che sta iniziando.




Uno sguardo verso la cresta che ci aspetta non puo' che far crescere la voglia di salire.


Tuttavia non si segue la cresta fin da subito. Si procede sul versante destro (rispetto al senso di marcia) e poi ci si abbassa leggermente per entrare nel nevaio. Sul nevaio si procede a zig zag cercando la minore pendenza (che comunque non è mai eccessiva). Arrivati quasi alla fine del nevaio, che a questo punto avrà assunto una forma triangolare, ci si porta in cresta. Ovviamente, in caso di cattive condizioni del nevaio è sempre possibile percorrere la cresta fin dall'inizio. Un consiglio...non dimenticatevi di girarvi di tanto in tanto per una foto. Il colore delle montagne all'alba è qualcosa di stupefacente!


Ecco il percorso fatto fino all'ingresso in cresta.



La cresta è abbastanza facile. I tratti di arrampicata non superano mai il II grado e solo in alcuni tratti è necessario (o comunque consigliabile) procedere a tiri.




Ad un certo punto della cresta si trova una piastra di metallo in ricordo di un alpinista morto sulla cresta. Devo ammettere che la cosa lascia un pochino da pensare. A meno che non si sia proprio alle prime armi o si soffra di vertigini sulla cresta non ci si sente mai in pericolo. Pero' questo non vuol dire che non si debba fare sempre moltissima attenzione. Su qualsiasi terreno, anche una piccola distrazione puo' avere gravi conseguenze. Quel povero alpinista morto li' poteva avere anni di esperienza in piu' di me...cosi' come poteva anche essere un principiante. Ma questo non cambia le cose. 
   Comunque, dopo un tratto di cresta che è piu' lungo di quanto non ci si aspetti si raggiunge la cresta nevosa.




All'inizio è molto larga ma poi, sotto la cima diventa a tratti abbastanza stretta :)....altrimenti che cresta sarebbe? Finalmente si arriva in cima, appena sopra i 4000. La via di discesa segue la via normale. Per questa via è sufficiente seguire la traccia che in piena stagione è evidentissima. Fare attenzione a tenere la corda corta all'inizio della discesa e poi di nuovo lunga quando si attraversano i crepacci. Gente è morta cadendo in questi crepacci....quindi non è ancora il momento di rilassarsi e pensare ad un bel piatto di pasta caldo al ristorante! 
  Ancora una volta a causa del freddo non ho fatto foto in cima, ma durante la discesa. Durante tutta la via di discesa si ha sempre un'ottima vista sul Lagginhorn, altro 4000 relativamente facile. Dico relativamente perchè questa estate sono morte ben 6 persone...ma a quanto pare erano degli alpinisti improvvisati.



Non si puo' dire "ve la siete cercata", ma tutti quelli che vanno in montagna devono sempre essere consapevoli del fatto che non si potrà mai avere tutto sotto controllo. L'imponderabile puo' sempre capitare...ma questo è vero qualsiasi cosa si faccia, tranne forse guardare la TV in salotto.
   La via di discesa procede senza grossi problemi se non quello del caldo che ora si fa sentire in quanto il vento è sceso a zero. Come detto ci sono un paio di crepacci che possono essere pericolosi, o almeno io tanti ne ho visti. Dopo averli attraversati ci compie un largo giro attorno alla zona centrale del ghiacciaio (molto crepacciata) fino ad uscire sul sentiero che d'inverno diventa una pista da sci. In pochi minuti si arriva poi alla stazione della funivia.

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