Monday 16 July 2012

La Luette - corso di alpinismo ISM

Con questa bella cima inizia la seconda settimana del corso di alpinismo con ISM. A dire il vero non comincia esattamente cosi' visto che il giorno prima l'avvicinamento al rifugio è stato al quanto degno di nota. Ma andiamo con ordine...
   La nostra guida di questa settimana ha deciso di passare quasi tutto il tempo del corso in rifugio, senza passare per la tremenda comodità degli alberghi. Per questo si va alla Cabane de Dix. Per chi non ci fosse mai stato consiglio vivamente di andarci. La location della capanna è davvero bella, proprio di fronte al Mont Blanc de Cheilon. Inoltre la capanna si trova sul percorso della Haute Route (sia quella vera con gli sci che quella a piedi). Per questo la sera al rifugio si trovano sempre tante persone che per la maggior parte sono sulla Haute Route. Questa tappa della Haute Route è forse una delle piu' belle in quanto immersa in territori relativamente remoti e per una chicca a metà percorso...una bella scala.



Potete chiedere a chiunque ha fatto la Haute Route, questa scala sarà forse una delle cose che non si dimentica. Non che sia impossibile o chissà quanto difficile, ma sono pur sempre 25 metri di scala. Inoltre la scala è "interrotta" a metà nel senso che bisogna passare da una scaletta all'altra. Insomma, una cosa che io ho trovato esaltante ma che la maggior parte delle persone che fa la Haute Route (e quindi fa solo trekking) trova abbastanza "snervante". Ad ogni modo, dopo un bel pomeriggio di cammino con un tempo in graduale peggioramento si arriva alla capanna.


La sera passa con la guida che descrive quello che faremo nei giorni successivi...e il cosiddetto "priscio" non fa che aumentare. Il tempo peggiora non poco ma per fortuna la mattina dopo il cielo è pulito! Ma il brutto tempo della sera e notte prima ci ha lasciato un regalo...qualche centimetro di neve.




La salita (come da buono stile di questo corso) non si fa per la via normale, ma per la cresta NE. Quindi dal rifugio ci si dirige verso ovest seguendo la traccia. La si segue fino a sopra una collinetta dalla quale ci si sposta fuori dal sentiero. Da questo punto si punta direttamente al parte piu' bassa della cresta che è sempre molto visibile. Non esiste una traccia, ma non è difficile trovare un percorso comodo. In circa un'oretta di cammino dalla capanna si arriva alle pendici della cresta. Di qui si segue un percorso a zig zag per portarsi finalmente in cresta.
   All'inizio la cresta è molto facile e si procede molto spediti...tuttavia le difficoltà non tardano ad arrivare. Dopo il primo tratto di cresta nevosa si comincia ad arrampicare. E' consigliabile seguire direttamente il filo di cresta in quanto dopo alcuni metri (appena al di sopra di una cengia) si trova un chiodo che è molto utile per fare sicura agli altri della cordata. Da questo punto in poi la cresta diventa piu' impegnativa. Occorre sempre seguirne il filo (come si dovrebbe fare di norma su una cresta) ma in alcuni casi è necessario staccarsi per aggirare qualche difficoltà. Tendenzialmente ci si porta quasi sempre a destra. La cresta presenta diversi sali-scendi. Nel tratto piu' esposto di discesa ci sono 2 chiodi (poco visibili dall'alto) che risultano molto utili per fare sicura.


Ma oltre alle difficoltà si gode anche di un panorama d'eccezione sul Lac Des Dix


La cresta continua per piu' di quanto sembri ma le difficoltà vanno diminuendo...fino ad arrivare nuovamente sulla neve. Da questo punto si andrà sempre solo su neve (tranne gli ultimi metri) e non ci sono difficoltà di rilievo. Ovviamente, va sempre mantenuta una certa attenzione poiché, in caso di scivolata...si arriverebbe forse quasi alla capanna :). E finalmente, dopo una lunga risalita su neve a zig zag (non la neve, ma la risalita) si arriva in cima. Da qui si gode di una vista davvero stupenda. Si riesce a vedere il Gran Combin e il Monte Bianco alle sue spalle.


E non puo' sfuggire sua maestà...un po' nascosto ma inconfondibile.


La discesa si fa per la via normale. Prima si segue la cresta (nella direzione opposta alla quale si è arrivati) e poi si scende lungo il ghiacciaio. Tutto molto facile. E prima di tornare alla capanna uno sguardo alla meta del giorno dopo :).


Nel complesso, secondo la guida, questa uscita è classificabile almeno come un PD+. Con qualche altro tratto di arrampicata come quelli presenti sarebbe stato un AD. Noi abbiamo anche trovato qualche centimetro di neve a rendere le cose piu' complicate. Anche la guida si è incordata ad un certo punto...con tutto che fino ad allora andava sempre da solo. Una cosa che mi ha colpito è che la guida ha definito le condizioni della roccia su questa cresta esattamente come la nord dell'Eiger. Ovvero roccia che si sfalda facilmente e che non da poi tutta questa sicurezza. Già in questi tratti di arrampicata di alcuni metri questa roccia mette una certa tensione...figuriamoci sulla nord dell'Eiger. Non ci voglio pensare....ma un giorno si. E beh, non puo' non essere un desiderio salire per quella parete storica...ma per ora rimane solo un desiderio...La guida che ho avuto durante la prima settimana è stato uno dei primi Inglesi a scalare la nord (dell'Eiger non è necessario...c'è una sola "nord"). Gli sono stati offerti (20 anni fa) 10mila sterline per portare un cliente sulla nord....ma lui ha rifiutato. Ha detto che non avrebbe mai portato nessuno su quella parete. Per me questo basta a capire che cosa vuol dire affrontare una cosa del genere...ma è innegabile che al solo guardarla quella parete attira, chiama come il canto di una sirena.

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