Monday 21 April 2014

A volte ritornano...Via dei Lupi sul Pollino a Pasquetta...visto che nient'altro era nelle giuste condizioni

Dopo oltre 6 mesi di infortunio...forse dovrei chiamarla proprio sfiga...cominciavo quasi a pensare che non sarei piu' andato in montagna. Poi come spesso accade in questi casi i miglioramenti arrivano tutto ad un tratto, dopo lunghi periodi in cui nulla sembra cambiare. Una volta appurato che nei movimenti di tutti i giorni i dolori sono spariti, decido di vedere che succede in montagna.

Provo prima una piccola gita con racchette da neve e ramponi, ma la cosa implica delle eresie fenomenali...ovvero prendere ben tre funivie (OK due erano seggiovie) per arrivare al punto piu' alto di un resort sciistico e poi di li' partire. Ovviamente, visto che scendere rappresenta il problema piu' grosso per le ginocchia, prendo tutte e tre le funivie anche per scendere. Nonostante queste eresie, la giornata è stata molto bella e la sensazione di libertà che ho provato indescrivibile.

Poi ho fatto una gita un po' piu' seria, questa volta tutto a piedi, salendo sull'Haggenspitz. Il sentiero era un T6 con passaggi di arrampicata di II, e un paio di esposti traversi su neve che ancora non si era sciolta. Oltre al fatto di aver quasi perso il cellulare, ed essendo da solo la cosa poteva rappresentare un problema, la gita è andata bene...considerando le ginocchia. Qualche fastidio ancora c'è, ma molto meglio di prima.

Come di consuetudine, il Lunedi' di Pasquetta lo si passa in montagna, questa volta solo con mio fratello. Meta è ancora una volta il Pollino dove a quanto pare in inverno ci sono delle belle vie di misto, seppur corte. Solo che al Sud Italia il 21 di Aprile non è proprio inverno...guardando delle foto di gente che ci era stata qualche giorno prima, anche se le vie che volevamo fare non si vedevano proprio bene, decidiamo che le condizioni ci potrebbero essere. 
Si parte poco dopo il pranzo di Pasqua in modo da arrivare alla capanna di Colle Gaudolino prima che faccia buio e poter vedere la via. Le condizioni non sono delle migliori e sembra che un paio di passaggi siano belli scoperti di neve. Inoltre, dalle condizioni della neve trovate durante l'avvicinamento non credo ci si possa aspettare chissà che cosa.


Parete Ovest del Pollino. Appena alla sinistra del grande canalone centrale ci sarebbe la via che volevamo tentare
Comunque, decidiamo che una bella notte serena avrebbe forse fatto ghiacciare le neve a sufficienza da poter tentare la via. Purtroppo pero' di notte piove...quindi non solo il cielo non era sereno, ma le neve si è anche bagnata...
Al risveglio allora (ore 4:30) decidiamo di aggirare la parete ovest per andare a tentare una via sulla parete nord, dove forse le condizioni della neve possono essere migliori.


Sul canalone al centro della foto si sviluppa la via, anche questa senza neve a partire da metà

Come si vede dalla foto anche questa via (canalone al centro, nome della via Psicologica) è scoperta nella metà superiore. Inoltre arrivare fin qui è stato molto piu' faticoso del previsto e sono già le 8:30. Per cui la neve non tiene un granchè...diciamo anche che non tiene per niente! Pero', alla sinistra di questo canalone si erge una cresta di roccia, quasi totalmente scoperta di neve. Visto che di equipaggiamento ne avevamo, decidiamo di tentare questa cresta. Non siamo a conoscenza di nessuno che l'abbia mai fatta, quindi non abbiamo idea di che cosa stiamo andando incontro.
Metto su una sosta all'inizio della cresta e poi comincio a salire. Questa è stata anche una perfetta occasione per testare la mia nuova GoPro



La salita non è difficile ma la roccia è molto marcia e quindi si procede con molta attenzione. Su un piccolo spuntone lego una fettuccia come prima protezione e procedo in un diedro coperto di neve. Avendo ancora i ramponi la salita nel diedro non presenta grossi problemi. Alla fine del diedro grazie ad un secondo spuntone piazzo una seconda protezione e poi esco sulle placche. Fino a questo punto avro' usato una decina di metri di corda. Qui l'arrampicata comincia ad essere molto divertente. Usare solo le punte dei ramponi nelle piccole fessure è davvero esaltante. Tuttavia dopo pochi passi mi accorgo che la fessura nella quale speravo di mettere qualche protezione è coperta da un miscuglio altamente instabile di fango e sassi...non terrà mai il mio peso. Mi guardo attorno e non vedo molte possibilità per fare sicura. Inoltre guardando in alto la cresta sembra continuare a gradoni "al contrario". Non sembra difficile da salire ma a giudicare da quanto era marcia la roccia in basso non so se fidarmi di tutti quei gradoni. Inoltre non vorrei scaraventare macigni in testa a mio fratello, che si trova esattamente nella linea di tiro...per cui, decido di tornare indietro.

Ormai data l'ora del giorno e le condizioni di tutte le altre vie si puo' solo tentare la via dei lupi, un facile canalone di pendenza massima 55°. Come direbbero i ticinesi, una fungiata!! Forse anche grazie alle condizioni della neve che permettevano di sprofondare a sufficienza la pendenza non ha creato nessun ostacolo tecnico...ma solo fisico visto che far traccia in questa neve non è roba da poco. E poi non c'è da dimenticare che negli ultimi sei mesi non ho fatto proprio un granchè di attività fisica di questo tipo...quindi non sono proprio al meglio della mia condizione.


La via dei lupi, al centro della foto...su quell'imbrago c'è fin troppa roba...ma le nostre intenzioni erano di fare vie un po' piu' tecniche di un semplice canalone.

In vetta

Panorama sui Piani di Pollino
Mio fratello conosce il Pollino come fosse casa sua e dopo l'uscita della via arriviamo subito in cima. Nonostante le temperature abbastanza alte (circa 5° in vetta) il vento è abbastanza forte e quindi fa abbastanza freddo...ma noi ci fermiamo solo per fare un paio di foto e per la solita stretta di mano. Decidiamo di ridiscendere con un ampio anello per andare a vedere il famoso Patriarca, ovvero il pino loricato piu' vecchio di tutto il parco del Pollino. Un albero veramente maestoso. 
Dopo 6 ore di sali scendi e piu' o meno celate gasteme nella neve bagnata, e di conseguenza con scarponi letteralmente fradici, torniamo alla capanna di Colle Gaudolino. Qui ci fermiamo per mangiare qualcosa e poi ripartire per tornare alla macchina. Il caldo ora comincia a farsi sentire. Peccato per le condizioni non ottimali, ma abbiamo scoperto una possibile nuova sfida sul Pollino. Secondo me quella cresta di roccia in estate si puo' fare...sempre ammesso che tutto il fango sia stato "pulito" una volta che tutta la neve si è sciolta.

Altra nota dolente dell'uscita è stata il fatto di aver usato l'unica corda a nostra disposizione, ovvero una 70m di 11mm di diametro, assolutamente non impermeabile. Già a secco molto pesante...ma dopo ore in giro su neve bagnata è praticamente un macigno!

Ad ogni modo, ormai posso dire quasi con certezza di essere guarito. Certo in alcuni momenti ho sentito dei fastidi al ginocchio, e quindi devo fare ancora molta attenzione e non fare troppo e troppo presto...ma visto che due mesi fa avevo dolore al solo pensiero di scendere una rampa di scale...direi che tutto questo è oro!!

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