Sunday 4 August 2013

Cervino (o Matterhorn) per la cresta Hörnli (via normale Svizzera), primo tentativo

Diciamocelo, chi riesce a guardare il Cervino (o Matterhorn) e a non sentirsi attratto da quella forma perfetta? Forse solo chi alla montagna ci è proprio allergico riesce a dire di no, ma in ogni caso non credo che nessuno possa dire che sia una brutta montagna...per lo meno vista da Zermatt. A chiunque sia appassionato di  montagna verrà prima o poi il grillo in testa di doverlo scalare. Non importa per quale via, cio' che conta è salire sulla cima ed abbracciare quella croce come se fosse il migliore amico. Perfino Bonatti diceva che il Cervino è il simbolo dell'ascesa. 
   Io pensavo di scalare il Cervino fin da quando ho deciso di buttarmi a piedi uniti nell'alpinismo. E con un mio amico (con il quale abbiamo scalato il Monte Bianco l'estate scorsa) abbiamo deciso di affrontare la scalata quest'anno, in Agosto. Prima di avvicinarci ad una scalata simile ho letto tantissime relazioni, e guardato altrettante foto e video per cercare di farmi una buona idea di che cosa mi aspettasse. La sensazione generale è che tecnicamente non sia poi troppo difficile, ma la tempistica, trovare la strada, il non incappare nel brutto tempo e il fare attenzione ai sassi franosi siano i fattori che lo rendano pericoloso. Ad un certo punto ho anche visto quali fossero le statistiche di incidenti (mortali) sul Cervino...in certi casi l'ignoranza è un bene! Dopo mille ricerche trovo questo link che ho pensato di condividere con voi perchè l'ho trovato molto utile. Una schematizzazione della via fatta molto bene e con descrizione abbastanza semplice su questo link

http://www.bergsteigen.com/sites/default/files/topos/2234_Topo_85e79fd8-e92b-48d5-943d-87fe998ebea8_hoernligrat_matterhorn_tourenbeschreibung_topo.pdf

La descrizione è in tedesco ma non c'è un granchè da tradurre quindi google translate dovrebbe andare. I commenti su questa descrizione ne seguito del post.

Ci mettiamo in macchina alle 6:00 di Sabato mattina diretti a Zermatt e dopo un viaggio abbastanza lungo finalmente si comincia a camminare. Ovviamente da alpinisti che si rispettino non abbiamo la minima intenzione di prendere funivie o roba del genere per salire. Dalla stazione di Zermatt si farà tutto rigorosamente a piedi. Un po' perché non vogliamo "barare" e un po' perchè crediamo che l'acclimamento non potrà che beneficiarne. Verso le quattro del pomeriggio arriviamo alla capanna Hörnli, giusto in tempo prima dell'arrivo della pioggia. La vista della pioggia un po' ci preoccupa...e se domani il brutto tempo ci sorprende proprio sulla cresta? Come direbbe qualcuno potrebbero essere volatili per diabetici...
La pioggia passa in fretta e si possono fare un paio di foto direttamente dalla finestra del dormitorio all'imponente piramide che dovremo scalare domani.


Quasi a Schwarzsee

Sul sentiero, diretti in capanna

La vista di sua maestà dalla finestra del dormitorio

Per chi non lo sapesse nella capanna Hörnli vige la seguente regola. La sveglia è alle 4:00 e si parte alle 4:30 ma le guide devono essere le prime a partire. Cioè, se voi siete un gruppo di amici senza una guida alpina ufficiale che vi accompagna dovete restare in capanna e aspettare che le guide escano. Solo allora potete partire anche voi. Visto che le guide sono di norma abbastanza veloci questa regola potrebbe avere senso, ma a me sembra comunque molto strano. Una guida di mia conoscenza mi ha consigliato di partire immediatamente dopo le guide e cercare di seguirle molto da vicino per evitare di perdere la strada, visto che di notte è ancora piu' facile. E cosi' noi facciamo colazione mentre osserviamo le guide che si preparano e che preparano i clienti. E si, ho addirittura vista una guida fare il nodo a otto al suo cliente. Ma che senso ha andare in cima al Cervino se la guida ti porta praticamente in braccio? Io personalmente non andrei mai con una guida sul Cervino ma non credo che andarci sia una cosa sbagliata. Solo che si dovrebbe essere in condizioni di poter affrontare la via e avere un minimo di conoscenze alpinistiche. Per quanto mi riguarda non vorrei mai salire il Cervino con una guida perchè credo che la cosa non mi darebbe la stessa soddisfazione di dire che ho fatto tutto da solo (certo, col compagno di cordata). 
Una volta che le guide partono la nostra tattica è di procedere slegati almeno fino alle Mosley slabs. La corda è già pronta nello zaino, con i nodi gia' preparati nei punti giusti in modo che l'incordamento duri il meno possibile. E allora via, si parte per questa grande avventura. Per tutta la salita praticamente non facciamo altro che seguire da molto vicino le pile frontali delle guide e dei loro clienti. Si va abbastanza di corsa ma la cosa non dispiace. Qualche corda fissa (una anche proprio all'inizio) aiutano a procedere. Mentre le utilizzo mi riprometto che un giorno tornero' su questa via e la faro' senza l'ausilio di nessuna corda fissa...ma per ora meglio pensare a non cadere. Il buio aiuta in quanto non è possibile vedere di sotto, ma l'esposizione a volte si fa sentire. Il sole comincia a fare capolino da lontano e tutto comincia ad illuminarsi...fino a quando anche le pile frontali non servono piu'. 


Il sole fa capolino dietro i 4000 Vallesani

Andare scordati è stata davero una ottima idea perchè la cosa ci ha permesso di muoverci molto piu' rapidamente. Siamo riusciti a non perdere mai di vista le guide, e anzi una l'abbiamo anche superata. I passaggi di arrampicata non sono mai difficili, anche se qualcuno richiede un po' di attenzione. 
Arrivati sotto le Mosley slabs ci si incorda e la salita diventa anche un po' piu' lenta. Non solo perchè siamo incordati ma anche perchè ci sono un paio di passaggi e di tiri che richiedono piu' attenzione degli altri e quindi si creano code. In meno di due ore siamo al bivacco Solvay, in perfetto orario...e il tempo sembra anche tenere. Le previsioni dicono che nel primo pomeriggio dovrebbe diventare brutto ma noi contiamo di essere già oltre metà discesa per allora. Non so perchè non ho fatto molte foto...anzi proprio poche. Forse ero troppo concentrato nel fare tutto molto rapidamente e non perdere tempo neanche per guardarmi attorno. Certo ora qualcuno potrebbe dire "ma chi te lo fa fare ad andare in montagna se poi non ti godi nemmeno il paesaggio quando sali?". Vero, ottima domanda. Si potrebbe allora chiedere perchè si scalano le montagne in generale. A che diavolo serve? In tutti (pochi) i libri che ho letto e in tutte le varie citazioni ed interviste che ho letto e in tutti i (tanti) video che ho visto ci sono mille motivazioni per le quali uno dovrebbe scalare le montagne. Ma secondo me quella che è piu' rappresentativa è "because it's there" ovvero in italiano "perchè è là". E come dare torto a George Mallory?

Comunque, ritornando alla scalata, cominciamo ad avvicinarci alla vetta e siamo praticamente alla spalla. Ma le nuvole si addensano molto rapidamente e altrettanto rapidamente comincia a nevicare e grandinare...vatti a fidare delle previsioni del tempo! A questo punto è d'obbligo una decisione. Si continua o si torna indietro? L'altimetro segna quasi 4200 e sappiamo che (perlomeno con il bel tempo) in poco piu' di un'ora potremmo essere in cima. Ma che succede se questa neve non smette? Che succede se, anzi, aumenta? E fra l'altro si vede molto poco quindi il rischio di "sbagliare strada" aumenta. Rinunciare a cosi' poca strada dalla vetta e dopo aver aspettato tutto questo tempo prima di essere qui è davvero una cosa difficile. Sappiamo entrambi che tornare indietro è la cosa piu' logica e razionale da fare ma in qualche modo io non riesco a convincermi. Quando poi vedo che tutti gli altri gruppi vicino a noi, incluse diverse guide, tornano indietro mi convinco che sia la cosa migliore da fare. Solo due o tre guide con i loro clienti continueranno la salita. Noi cominciamo la discesa che definire infinita è dire poco. Fino al bivacco Solvay si procede abbastanza bene, anche se la neve fresca sulle rocce crea qualche rallentamento. Seguendo sempre i consigli della stessa guida di cui prima, decidiamo di non fare calate in doppia se non alle Mosley slabs...e in effetti la cosa si rivela d'aiuto perchè riusciamo ad essere piu' veloci di altri gruppi (senza guide) che stanno anche scendendo. Dopo il bivacco Solvay pero' trovare la strada diventa davvero difficile. Si, bene o male ci ricordiamo se andare a destra o a sinistra ma sbagliare di anche solo due o tre metri puo' voler dire trovarsi in mezzo a un terreno poco percorso e dove i sassi franosi cadono come la pioggia a Novembre. Ogni tanto riusciamo a star dietro a qualche guida ma loro sono troppo veloci a scendere e stargli dietro non è facile. Sempre piu' lentamente la discesa continua e il mio compagno di cordata comincia a dare segni di stanchezza. Piu' psicologica che fisica in realtà. Anche io sono stanco (mentalmente) perchè la concentrazione è al massimo da troppo tempo, ma cerco di non darlo a vedere. Poi finalmente si arriva agli ultimi passaggi prima dell'ultima corda fissa e, finalmente, si tocca "terra". 


Una delle ultime corde fisse prima della ritirata

E mo chi scende fino li in fondo?

Doppia sulle Mosley slabs

La sensazione che mi avvolge è di assoluta felicità. So di non aver raggiunto la vetta ma non importa. Raggiungere la cima è un optional, ma tornare a casa è un obbligo. Ed eccomi qui, ancora lontano da casa, ma ormai al sicuro, sopravvissuto. Il sapere che altre guide sono riuscite a raggiungere la cima non mi fa nessuna invidia. Loro sono guide e di sicuro conoscono bene la strada. E poi sono addestrate a condizioni ben peggiori su percorsi anche piu' difficili. Noi siamo saliti da soli, senza guida. E senza guida abbiamo fatto tutto e abbiamo fallito per colpa del tempo. Sono piu' soddisfatto cosi' di quanto lo sarei stato se avessi raggiunto la cima con una delle guide. E poi, il Cervino di li' non si sposta mica, quindi non resta da fare altro che dire "alla prossima volta!". Divoro metà del cibo che mi ero portato visto che in tutta la scalata ci siamo fermati solo una volta e poi ci incamminiamo per il sentiero che ci riporterà fino a Zermatt...anche questa volta senza usare funivie!

1 comment:

  1. Ciao, davvero molto bello questo tuo articolo.
    Siccome pensavo anche io quest'anno di salire sul cervino dalla cresta dell'hornli, ti chiedo,la via è abbastanza intuibile oppure è facile perdersi. Se non riesci a stare al passo delle guide è facile perdersi?

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