Saturday 8 August 2015

Gita sezionale CAS Ticino - Traversata cresta sud-ovest sud-est al Mönch...quando anche il piano B non è sufficiente

In programma c’era la Rotallgrat al Jungfrau, dove solo la salita in capanna sarebbe stata una gita in se! Purtroppo dopo aver aspettato e sperato ci è toccato arrenderci alle previsioni del tempo…trovarsi su una cresta del genere durante un temporale non sarebbe proprio una cosa piacevole. Il piano B risulta anche non fattibile e allora si passa direttamente al “piano C”. Ovvero salita in giornata al Mönch per la cresta sud-ovest e discesa per la cresta sud-est. Naturalmente il principio dei “fair means” deve essere abbandonato e il programma prevede di prendere il trenino fino allo Jungfraujoch sia in salita che in discesa. Ma a causa della durata limitata della finestra di bel tempo non ci restano molte alternative. Visto l’orario di partenza del primo trenino, quattro dei sei partecipanti si ritrovano a Grindelwald la sera prima e pernottano nell’ottimo "Furghotel" di uno dei partecipanti. In 4 si stava un po’ strettini…ma in tre si dormiva alla grande...per fortuna che nelle vicinanze c’era un ostello con porte sempre aperte!

La parete nord dell'erger al mattino...ha fatto proprio caldo quest'anno...

La mattina del Sabato ci si ritrova tutti alla partenza del trenino, carichi di materiale e di entusiasmo, insieme ad orde di turisti. Piacevole salita in trenino con pause per ammirare la parete nord dell’ Eiger e l’Eismeer. Usciti fuori su ghiacciaio si calzano i ramponi, ci si incorda e si comincia l’avvicinamento “della Barbie” fino all’attacco della cresta. Il caldo africano ha reso la neve già abbastanza molle, e complice la totale assenza di vento si comincia a sudare mica male. L’ultima parte della parete prima dell’arrivo in cresta è il solito sfasciume decisamente poco allettante, ma le cose da qui in poi cambiano rapidamente in meglio. 

Eccolo il nostro obiettivo del giorno, salita dalla sinistra e discesa dalla destra

Dall’arrivo in cresta si parte subito col passaggio chiave. Un paio di tiri di III+ da proteggere (a parte un vecchio chiodo) non difficili ma neanche banali, e su roccia davvero ottima. Divertimento assicurato! E anche se dopo questi due tiri le difficoltà diminuiscono l’arrampicata resta sempre molto divertente e a tratti piacevolmente esposta. Tutto il gruppo procede senza difficoltà anche se a causa di un acclimatamento da vacanze a Rimini l’altezza comincia a farsi sentire. Purtroppo la divertente arrampicata lascia fin troppo presto il posto a un molto piu’ facile progressione su sfasciumi e facili blocchi, fino a prima dell’arrivo sulla cresta nevosa. Qui la via risale un canalino facile ma relativamente insidioso a causa dei sassi che vengono giu’. Nel frattempo dall’orizzonte le tapparelle che chiuderanno la nostra finestra di bel tempo cominciano a farsi sempre piu’ vicine, ma per fortuna non ancora minacciose.

Arrampicata su ottima roccia

Sulla cresta
Divertimento assicurato
 
A tratti anche facile

Alla fine del canalino e prima dell’inizio della cresta nevosa ci si ferma ad ammirare dall’alto il Naso del Nollengletscher, probabilmente adesso non proprio in condizioni ideali. Da questa prospettiva sembra che la cima sia proprio dietro l’angolo ma in realtà c’è ancora un po’ da camminare. La salita resta comunque e sempre interessante, con tratti ghiacciati e bellissime cornici, fino alla cima. Nonostante il gruppo di 6 siamo arrivati in cima in tre ore e quaranta, un tempo di tutto rispetto.

Lontana ancora eh?

Nollen visto dall'alto

Ultima parte di cresta nevosa

I panorami sull’Oberland sono come sempre ottimi e la lista di cose da fare sarebbe probabilmente infinita. Una delle cime piu’ vicine è il ben noto Eiger…che pero’ da questa prospettiva e senza neve sembra proprio bruttino. La gita non finisce mai in cima, anzi forse qui comincia il “difficile”…e visto che il maltempo sembra avanzare via per la discesa per la via normale senza troppi indugi. La cresta nevosa iniziale non è per nulla banale. Stretta in alcuni punti (ricorda il Biancograt…) e su neve molle che sembra poter cedere senza preavviso. Poi piu’ facile alternando tratti ghiacciati a piacevoli disarrampicate su roccia molto levigata dagli anni di ramponi e scarponi, per concludere con i soliti ed immancabili sfasciumi, naturalmente poco piacevoli. In circa un’ora e mezza siamo da capo sul sentiero-autostrada che collega lo Jungfraujoch alla Mönchsjochhütte. Piccola pausa per togliere corda, imbrago e ramponi e si ritorna sotto il sole cocente fino all’ingresso della stazione del trenino. Birretta fredda finita in men che non si dica a causa della gran sete e poi ridiscesa in trenino con ancora piu’ turisti che in salita…ma almeno questa volta il controllore regala a tutti una cioccolata di ringraziamento. 

In discesa lungo la normale

Il tempo ha tenuto proprio bene

Oberland e ancora Oberland...

Si è deciso di non restare alla Mönchsjochhütte e sperare nel bel tempo di Domenica. Le previsioni erano davvero instabili e poco incoraggianti. Per fortuna la decisione è stata ben accetta da tutti…


Davvero una bella gita, alpinisticamente molto interassante e mai banale, sebbene non difficile. Forse solo un paio di calate in doppia sono mancate per mettere in pratica tutte le nozioni alpinistiche di base. L’ottima compagnia del gruppo e una finestra di bel tempo spalancata fino all’ultimo hanno fatto da contorno a questa salita di un bel 4000.

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