Saturday 20 October 2012

Traversata del Bristen (Sud - Nord)...tentativo

Non mi è mai piaciuto festeggiare il mio compleanno...ma visto che cadeva di sabato (13 Ottobre) ho pensato che un bel giro in montagna sarebbe stato un bel modo di passare la giornata. Per l'occasione ho scelto una montagna relativamente bassa, e dalla quale non ci si aspetterebbe chissà che: il Bristen. Questa è una montagna appena oltre i 3000m molto ben visibile dal treno e dall'autostrada del San Gottardo. Di norma la salita, che di per se è abbastanza lunga, si fa lungo la cresta nord. Qualche passaggio di roccia ma tutto molto facile. Io pero' ho pensato di salire dalla cresta sud e di scendere poi dalla cresta nord. Insomma, una vera e propria traversata. La salita lungo la cresta sud è data come AD con passaggi di III...quindi non esattamente una passeggiata. Il piano prevedeva la salita al rifugio (Etzlihütte) il Sabato e poi la traversata di Domenica. Sapevo che la Domenica sarebbe stata una lunga giornata ma a dire il vero l'unica incognita era la neve. Nei giorni precedenti aveva nevicato un po' e in piu' era prevista neve per la Domenica sera fino a circa 1600m. Comunque, la mia idea è sempre stata quella di andare con (quasi) qualsiasi tempo e poi giudicare le condizioni in giornata e in loco. Inoltre, le previsioni del tempo già non funzionano...figuriamoci in montagna :).
Sabato mattina (neanche tanto presto) si prende il treno per Amsteg e di li' si comincia la salita al rifugio. Ci aspettano ben 1500m di salita, che verranno affrontati in un tempo relativamente breve. All'inizio trovare il sentiero giusto richiede un paio di occhiate alla mappa, ma nulla di difficile. Una volta imboccato il sentiero giusto il tutto procede con calma. Da Amsteg si risale prima seguendo un zig zag abbastanza ripido fino a portarsi all'altezza di alcuni alpeggi. Da li' si continua sempre tendendo a sinistra e senza perdere quota fino a portarsi nella valle dell Etzli. Qui ci si ricongiunge ad una strada sterrata, che è comunque percorribile da auto. La si segue fino ad attraversare il torrente e poi si riprende un sentiero di montagna fino al rifugio. Lungo la strada incontriamo gente che aveva preso il bus con noi fino ad Amsteg, ma che poi aveva continuato fino a Bristen (paese) e fino alla fine della strada guadagnando circa 500 metri sulla salita. Insomma, il nostro solito ritmo blando :).





Arrivati al rifugio ci godiamo un po' ri relax e poi si riparte per andare a testare la palestra di arrampicata. La cosa si rivela piu' difficile del previsto, anche per via della mancanza delle scarpette da roccia...anche se so che questa è solo una scusa :). In compenso pero' possiamo fare belle foto al panorama.


Si ritorna al rifugio in tempo per la cena, che non manca di sorprendere! Addirittura una lasagna!
La domenica mattina si parte alle 7:20 dal rifugio, in quanto non pensavamo che la salita sarebbe durata oltre 10-11 ore. Si segue il sentiero per ancora un po' piu' di un'oretta fino ad arrivare al passo Pörtlilücke e di li' si volge a destra puntando la cresta. Non serve immettersi direttamente sulla cresta ma è sufficiente puntare in direzione N risalendo il pendio.


Dopo circa 40 minuti si arriva all'inizio vero e proprio della cresta. Qui iniziano le preoccupazioni in quanto c'è piu' neve del previsto e nessuno ha ramponi, piccozza o null'altro che sia utile su un terreno simile. Ci si mette l'imbracatura ma per il momento non ci si incorda...e si va avanti. Dopo alcuni passaggetti di roccia si arriva ad una specie di piccola sella, il tutto sempre seguendo il filo della cresta.








A questo punto si decide di incordarsi. La progressione allora si fa un po' piu' lenta, ma piu' sicura. Si raggiunge (dopo qualche non piccola difficoltà causata dalla tanta neve) una seconda piccola sella che congiunge due canali. Da qui si erge sopra di noi un muro quasi verticale di oltre 100m. Il tratto quasi verticale è piu' corto di 100m ma comunque la cosa mette un po' in soggezione. Uno di noi, con molta piu' esperienza di me, si offre volontario di prendere il comando e comincia a scalare. Si procede uno alla volta. Purtroppo non ci sono chiodi in parete e quindi si devono usare le assicurazioni naturali quali speroni di roccia con fettucce e moschettoni. Dopo due tiri da quasi 50m fatti in questo modo, ne facciamo un terzo. Questa volta vado io avanti e procediamo tutti e tre insieme. Il terreno non è piu' cosi' difficile ma occorre sempre la massima attenzione. Riesco a trovare dei punti decenti per fare sicura usando fettucce attorno a speroni di roccia, anche se il piu' delle volte sono costretto a scavare con le mani. Arrivati finalmente alla fine di questa parete ci si rende conto che la cresta prosegue ancora a lungo. Nonostante le difficoltà siano ormai passate decidiamo di tornare indietro. Sono infatti le 3 passate di pomeriggio e stimiamo almeno un paio d'ore per finire la cresta. Il fatto è che la neve rende tutto molto piu' lento, e inoltre uno dei componenti della cordata era quasi allo stremo dele forze (mentali) e non ce l'avrebbe fatta a completare la cresta. Ci caliamo allora a corda doppia fino a raggiungere la seconda sella, quella tra i due canali. Per fare questo dobbiamo fare 5 calate e lasciare altrettanti cordini e/o fettucce....meglio questo di lasciarci le penne :). Raggiungiamo il canale che sono ormai le 5 di pomeriggio e cominciamo a scendere sapendo che alla fine di questo canale e della pietraia alla sua fine, avremmo trovato un sentiero. La discesa è resa difficile dal fatto che la neve ha reso le rocce della pietraia estremamente scivolose. Poco prima che faccia buio (avevamo già le torce accese) riusciamo a trovare il sentiero e lo seguiamo.

Dopo una discesa molto piu' lunga del previsto arriviamo a valle (un po' oltre Bristen paese, alla stazione della funivia Golzern) alle 11 di sera, dopo ben 15 ore di cammino...Stanchi morti proviamo a chiamare un taxi e prenotare un albergo, ma il prezzo fa cambiare idea a me e ad un altro membro della cordata. Cosi' mentre uno dei tre si fa portare a valle da un taxi per passare una breve notte in albergo, noi altri due rimaniamo a dormire sotto un portico. Indossiamo tutti i vestiti che abbiamo, disponiamo la corda a terra come fosse un materasso, piedi nello zaino e buonanotte. Sveglia alle 4:45 per camminare ancora un 'oretta verso valle (sotto un bel diluvio) e via si ritorna a casa. Il tempo di fare una doccia, e si va in ufficio, pronti a raccontare la grande storia di questo bellissimo, anche se un po' rischioso, fine settimana.